Leopardi viene educato da due precettori ecclesiastici nello studio del latino, della teologia, della filosofia e nella formazione scientifica. Ciononostante il giovane poeta ha a disposizione anche la ricca biblioteca di famiglia ove intraprende un suo percorso di studi da autodidatta.
La vita
Nel 1809 compone la sua prima opera poetica, il sonetto intitolato "La morte di Ettore", e inizia la produzione dei "puerili". Qualche anno più tardi dopo aver compiuto degli studi di filosofia scrive le "Dissertazioni filosofiche" su argomenti di logica, filosofia, morale, fisica teorica e sperimentale. Nel 1812 chiude il suo percorso di studi con un saggio discusso avanti ad esaminatori di vari ordini religiosi compreso il vescovo. Fra il 1815 e il 1816 abbandona gli studi, si dedica totalmente alla poesia e guarda ai classici come modelli per comporre. Tuttavia legge anche autori suoi contemporanei Alfieri, Parini, Foscolo e Vincenzo Monti. Nel 1817 tiene una corrispondenza con Pietro Giordani e sogna di lasciare Recanati per partire alla ricerca di città con una società più colta. Tenta la fuga e nel 1822 ottiene dai genitori il permesso di recarsi a Roma. Inizia a viaggiare, prima a Milano, poi a Bologna, Firenze, Pisa. Infine nel 1833 si trasferisce a Napoli, ospitato dalla famiglia del suo amico Ranieri. Ivi dopo alcuni anni di studi e produzioni incessanti fra cui "La ginestra" e "Il tramonto della luna" trova la morte.Il pensiero
Leopardi è un intellettuale di grande cultura "non schierato" che si affaccia nella società come classicista, per poi scoprire e sostenere il Romanticismo, divenendone un esponente principale, pur rimanendo in un certo modo distaccato. Ha un pensiero caratterizzato dalle varie fasi del suo pessimismo con contrapposizione dell'aspetto ascetico della sua poetica e della razionalità teorica delle riflessioni filosofiche. Il tutto si riassume nel sinolo vita e disillusione.La casa museo a Recanati
Il Palazzo Leopardi, risalente alla metà del XVIII secolo, ha una struttura con linee semplici e signorili ed è situato nel rione di Monte Morello nella piazza con la chiesa di S. Maria di Montemorello e con le scuderie (ai tempi abitate anche dalla Teresa Fattorini celebrata nel canto "A Silvia"). Il palazzo conta numerose stanze, al piano seminterrato l'ex frantoio, le antiche Cantine, nella parte orientale la camera da letto del Poeta, al primo piano la celebre e ampia Biblioteca, mentre ai piani superiori le stanze (non aperte al pubblico) ancora abitate della famiglia Leopardi.Il museo è aperto in autunno e inverno dal Martedì alla Domenica 9.30-13.00 e 14.00-17.30
Poesia narrativa - Qui fu Leopardi
Qui resta la campagna,
solita solitaria,
che un istante divenne
dal nulla l'infinito,
che la coltura fece una cultura
e dai germogli una fama mondiale.
Ora rimpiange e sa
di quel diverso verde
ove il genio si perde,
di parole segnate
lanciate da un esile abitante
ad un nuovo orbitante.
Umberto F. M. Cefalà